Sempre nuove avventure al Parco dei Murales di Napoli Est!
A giugno scorso sono stati attivati nuovi laboratori creativi che coinvolgono giovani fino a trentacinque anni che vivono nel complesso residenziale. Con il supporto del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”, i laboratori, dal titolo “Ripensare se stessi”, hanno lo scopo di creare momenti di aggregazione e di intrattenimento che intendono entusiasmare bambini e ragazzini, ma anche stimolare la partecipazione delle giovani mamme.
La prima parte dei laboratori ha visto la partecipazione dei volontari del Servizio Civile Nazionale, di Margherita Delmonego, masterizzanda dello IUAV in tirocinio presso il Centro Territoriale per la Creatività Urbana, di Psicologi in Contatto Onlus e del team di INWARD Osservatorio sulla Creatività Urbana (Associazione Culturale Arteteca).
Tramite attività di disegno, fotografia e lettura, i beneficiari hanno espresso le loro esigenze e passioni. Dai due incontri settimanali sono infatti emersi nuovi temi che sono stati raccolti, condivisi ed elaborati per la realizzazione della prima delle due opere di street art in programma per il 2017 a valere su SIAE.
Di grande rilevanza e bellezza l’incontro avvenuto con La Fille Bertha, talentuosa street artista italiana che ha trasformato gli input ricevuti ed i molti suggerimenti sulle tonalità cromatiche da impiegare in una grandissima e coloratissima opera d’arte. E non è un caso quindi che questa quinta grande opera realizzata nel Parco dei Murales di Napoli Est si intitoli “‘A Mamm’ ‘e Tutt’ ‘e Mamm'” (“La mamma di tutte le mamme”), intesa soprattutto la partecipazione delle giovani mamme del Parco agli incontri ed ai laboratori, per celebrare il valore della maternità, un dono meraviglioso, ricco anche di responsabilità, e mai un peso o un fastidio.
L’opera prende spunto dalla classica iconografia della Madonna della Misericordia, la quale accoglie e abbraccia i fedeli sotto il proprio manto, che in questo caso sono a significare due veri figli di una vera mamma. Un atto di protezione delicatissimo, il cui profondo senso è venuto fuori lentamente, quasi timidamente, lungo il corso dei laboratori.